Instagram è forse il social che, più di tutti, valorizza i contenuti che hanno come protagoniste le immagini. I messaggi scritti e le didascalie su questo social prediletto dai professionisti del marketing, infatti, arrivano sempre in seconda battuta, e sono poste in calce a quello che è il “corpo” principale del post, ovvero la fotografia.
Le “regole” dell’engagement
Il coinvolgimento degli utenti (“follower” nel caso di Instagram) è l’obiettivo di ogni post che viene pubblicato. Sia che si tratti di lavoro che di semplice piacere della condivisione, nel momento in cui un’immagine viene messa online, la reazione di chi la guarda è il metro per giudicare se quella abbia avuto un impatto oppure no.
Per fare in modo che un post riceva la giusta attenzione, non basta utilizzare gli accorgimenti che vengono normalmente consigliati, come ad esempio i giorni e gli orari migliori per postare, oppure il numero e la tipologia di hashtag da utilizzare. Certo, anche questi sono fattori che possono aiutare un post ad avere più interazioni, ma non sono i più importanti.
Alla base di un buon post, c’è sempre uno scatto che, in qualche modo, ha un’originalità, un’immediatezza oppure una qualità che cattura l’attenzione fin dal primo sguardo. Può essere un colore, un particolare soggetto o un’inquadratura: ci vuole talento, creatività e, spesso, anche un pizzico di fortuna.
Come andare oltre il semplice scatto
Chi è appassionato di fotografia sa che gli scatti dei professionisti hanno una marcia in più e sono delle vere opere d’arte. Con foto realizzate in alta definizione e stampate su carta di prima qualità è possibile realizzare poster che abbelliscono le pareti di casa o del proprio studio con un’eleganza e uno stile senza pari.
È proprio prendendo spunto da questi artisti dell’obiettivo che è possibile capire quali sono le caratteristiche di un’immagine che arriva dritta al cuore e alla mente dei propri follower, suscitando emozioni e provocando, secondo uno dei principi del marketing orizzontale, una reazione al post.
Le immagini devono andare oltre la semplice riproduzione della realtà. Non si tratta solo di apporre il giusto filtro o di saper utilizzare la regola dei terzi: è necessario individuare un proprio stile comunicativo, che sia unico ed efficace al tempo stesso.